Sempre più vicini a Turchia e Medio Oriente

Altopack, azienda italiana con sede ad Altopascio (LU) specializzata nello sviluppo di soluzioni di confezionamento per il settore food e sistemi per l’automazione di linea, rafforza il suo impegno verso l’area della Turchia e del Medio Oriente. A latere della partecipazione ad eventi fieristici quali l’Eurasia Packaging (Istanbul, 11-14 Ottobre) e GulFood Manufacturing (Dubai, 7-9 Novembre), l’azienda sostiene tali aree attraverso lo sviluppo di progetti umanitari e grazie a strategie commerciali mirate al sostegno dell’economia locale.

Mercati sempre più fast growing
La Turchia è il terzo paese produttore al mondo di pasta dopo Stati Uniti e Italia, l’ottavo per quanto riguarda il consumo pro capite. Per Altopack, che vanta una posizione di leadership mondiale nella progettazione e commercializzazione di macchine per il confezionamento di pasta, questo paese rappresenta da sempre un mercato chiave, al punto da coprire il 15% dell’intero export. La vicinanza con la Turchia va però al di là dei rapporti commerciali, e Altopack è stata impegnata in prima linea nella campagna di sostegno partita a seguito del terribile terremoto dello scorso febbraio. Il Medio Oriente è a sua volta un’area importantissima per l’azienda italiana. Questa zona, che comprende paesi chiave come Iran, Israele e Giordania, rappresenta a sua volta il 15% della quota di export di Altopack, andando a coprire circa l’8% del fatturato. 

Paesi che amano la pasta e richiedono macchine flessibile e veloci
Sono tanti i formati di pasta prodotti e consumati in Turchia e Medio Oriente; sia nella tipologia corta (fusilli, farfalle, stricchetti…), che lunga (spaghetti, linguine, tagliatelle). Questo ha portato alla nascita di innumerevoli industrie specializzate nella produzione e vendita di pasta, che vanno a coprire non soltanto le esigenze dei mercati domestici, ma esportano in quantità considerevoli. Queste realtà richiedono sistemi per il confezionamento in grado di esprimere performance ai vertici, ed apprezzano particolarmente le macchine confezionatrici, incartonatrici e i palletizzatori targati Altopack. Le macchine made in Italy sono infatti in grado di far fronte ad esigenze produttive che richiedono da un lato velocità e dall’altro robustezza e affidabilità. Sia Turchia che Medio Oriente vedono inoltre una presenza significativa di realtà che producono conto-terzi, con linee che vanno potenzialmente a confezionare prodotti di diversi brand in momenti diversi. Questo, si traduce nella necessità di avere macchine flessibili, in grado di operare cambi formato frequenti, in maniera quanto più possibile semplice e rapida, caratteristiche che fanno a loro volta parte del corredo delle macchine Altopack.

Tecnologia made in Italy allo stato dell’arte, ma alla portata di tutti
Il successo di Altopack su questi mercati non è dovuto soltanto alla bontà dell’offerta tecnologica. L’azienda adotta infatti un approccio commerciale unico, basato sulla costruzione di un rapporto di fiducia reciproca e su un’assistenza costante al cliente, ma non solo. Altopack propone infatti una strategia di acquisto tarata in base alle specifiche esigenze di produzione e pensata in modo da consentire a tutti l’accesso alla soluzione più adeguata. Tutti possono avere accesso alla tecnologia Altopack, dai grossi brand ai piccoli contoterzisti, passando per le aziende di piccole e medie dimensioni. Per far questo, Altopack collabora assieme a organismi quali ICE (Istituto per il Commercio Estero) e Sace (gruppo assicurativo-finanziario controllato dal Ministero dell’Economia) in grado di coadiuvare a affiancare le aziende dei diversi mercati nell’accesso ai fondi.

Altopack sarà presente all’Eurasia packaging (Instanbul, Turchia, dal 11-14 ottobre) presso il padiglione 1269A e al Gulfood Manufacturing (Dubai, Emirati Arabi Uniti, dal 7-9 Novembre) presso il padiglione SHK SAEED, Hall 2

La Turchia dopo il terremoto: l’aiuto di Altopack (e non solo)
Il 5 e 6 febbraio scorsi due sisma di intensità devastante hanno colpito l’area meridionale della Turchia, coinvolgendo anche la Siria settentrionale. Le vittime, sul solo territorio turco, sono state oltre 50.000, con oltre 120.000 feriti e danni alle infrastrutture catastrofici. Se da un lato il sisma ha scatenato un dramma umanitario, dall’altro ha inflitto un duro colpo all’industria locale, che ha rischiato di mettere in ginocchio l’intero sistema produttivo. Ciononostante, la popolazione ha mostrato grande resilienza e determinazione. La macchina della solidarietà ha reagito con prontezza e, grazie all’intervento di organismi quali la Croce Rossa Internazionale, l’Unione Europea, Medici Senza Frontiere, Save the Children e diverse fondazioni private è stato possibile dare una risposta pronta all’emergenza. Altopack dal canto suo ha contribuito con una raccolta di generi di prima necessità (giubbotti, coperte, scarpe e cibo) che sono stati portati nella provincia di Kahramanra con un convoglio di camion. Oggi, il sisma è scomparso dai riflettori, ma i suoi effetti si fanno ancora sentire nelle aree colpite, e lo faranno a lungo. Aiutare i terremotati di Turchia e Siria è tuttora possibile, per esempio attraverso una donazione all’organizzazione di Medici Senza Frontiere o Save the Children.